martedì 11 marzo 2014

Caratteristiche antropologiche: pregi e difetti dei miei concittadini a confronto

Anche se titubavo per la delicatezza dell'argomento credo sia necessario parlare dei pregi e dei difetti a confronto degli abitanti delle due mie città/regioni. Cercherò di essere il più docile possibile per non scatenare ire o risentimenti da parte di nessuno.

Mi hanno insegnato che vanno prima "confessati" i nodi brutti, quelli più difficili da digerire. Quindi partiamo dai difetti.

Il "Genovese imbruttito" allo specchio ha il "mugugno" (lamento) nel dna, si lamenta di tutto, a prescindere: della città che è lenta e vecchia, delle solite facce, dei prezzi alti, dell'autobus in costante ritardo, delle cacche dei cani in giro, dell'invasione dei turisti, del mare che è uno schifo rispetto alla Sardegna, della coda al supermercato, della coda in auto, della pioggia che scende e della pioggia che non scende..etc etc. Mugugna, mugugna e mugugna ma poi a Genova ci sta troppo bene e non se ne andrebbe e non se ne andrà mai. 
Il Genovese e in senso più globale il Ligure è anche noto per essere scontroso e in generale poco ospitale. La Riviera Ligure è cara (uh come è cara!) e poi "sono tutti maleducati meglio la romagna dove sorridono sempre e i prezzi sono più economici". E' in parte vero, i prezzi in Liguria sono alti, e molto, soprattutto rispetto ai servizi che molte località turistiche offrono. Ma non è vero che i Liguri sono  maleducati, sono solo un pò scontrosi. Hanno l'armatura dura di chi è abituato da millenni a difendere la propria terra dai forestieri e questo atteggiamento non passa, non passerà mai. Bisogna però conoscerli,fidarsi e ti apriranno il loro grande cuore (provare per credere).
Diciamo comunque che in generale, fin dai tempi di Dante (uomini diversi
d'ogne costume e pien d'ogne magagna possano essi essere del mondo spersi) non siamo mai risultati un popolo simpatico.

-Il "Milanese imbruttitto" doc ha invece la fretta nel sangue. Vive in perenne corsa verso qualsiasi cosa e pretende anche dagli altri questo ritmo inumano. E'convinto che il "io pago,io pretendo" sia l'undicesimo comandamento e per questo si dimostra troppo spesso arrogante e un po' saccente.
Nella realtà penso che questo atteggiamento da superuomini sia dovuto al fatto che qui si e'sempre lavorato molto, ma amici meneghini avere dei tempi di vita e di lavoro meno frenetici non e'un peccato capitale. E poi anche altrove si lavora, solo che oltre a quello, si vive!

E dopo la pillola amara, vorrei passare a confronto i pregi dei miei doppi "concittadini".

Il Genovese si lamenta sempre, questo è indiscutibile, ma verissimo è che sa godersi la vita, dandole il giusto ritmo. Vive sornione in una città "di vacanza" e ne gode il beneficio, anche se difficilmente lo ammette. La freneticità della sua vita è interotta da piccole soddisfazioni: un pezzo di foccaccia caldo mangiucchiato sulla via del ritorno verso casa, la pausa pranzo al mare, la pizza sulla spiaggia con gli amici in settimana, un gelato mangiato sugli scogli e molto altro. Si vive parecchio all'aria aperta e a contatto con la natura, senza quasi rendersene conto.
Inoltre i Genovesi, e i Liguri, sanno essere ironici, sdrammatizzando così gli spigoli duri del loro carattere brontolone e inospitale (Gilberto Govi docet).


Il  Milanese dalla sua ha un altissimo senso civico: aiuta chi gli chiede indicazioni, fa la raccolta differenziata, va in bicicletta, elargisce consigli (molto spesso davvero utili), coltiva orti e piccoli giardini sui balconi di casa (davvero!!!) e si impegna per avere una città più pulita perchè ama Milano e la vorrebbe più bella.
Inoltre i milanesi sono bravi, e con ciò intendo che sono all'avanguardia, creano e disfano mode come pochi in Italia. Sono contemporanei, molto creativi, stimolati e stimolanti, lavorano troppo questo si, ma producono bene. Dovrebbero però imparare che si può essere i "primi della classe" senza autocelebrarsi, perchè come diceva la mia nonna "Chi si loda, si imbroda" e soprattutto non stimola la simpatia.







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