mercoledì 19 marzo 2014

Scuola di sopravvivenza a Genova e dintorni: come ordinare, mangiare e gustare la focaccia senza essere etichettati come forestieri

Sono reduce da un bellissimo week end genovese. Stupendo quanto breve, durante il quale mi sono dedicata ai piaceri della genovesità con il marito "forestiero" che sempre gradisce queste nuove esperienze culturali. Ci siamo regalati una bella passeggiata da Genova Sturla, dove abita la mia famiglia, a Genova Nervi. E' una camminata che faccio spesso con mia mamma che me l'ha fatta scoprire: si passeggia attraverso la città sul marciapiede (un po stretto per un pezzo) fino ad arrivare al Porticciolo di Nervi e da li si va in passeggiata fino a Capolungo.
E' un bel po di strada ma in giornate fresche e soleggiate si cammina che è un piacere e poi se ti concedi un bel pezzo di focaccia riparti ancora più carico di prima!







A Nervi c'è una focacceria, senza infamia e senza lode sono sincera, che sforna focaccia, pizza, farinata e altre leccornie sempre pienissima di persone che fanno la coda aspettando in modo più o meno ordinato la loro dose golosa di carboitrati. Ieri anche noi eravamo trai fortunati avventori di questo esercizio e tra noi moltissime persone, tra le quali tanti forestieri di varia provenienza, che ordinavano la loro quintalata di bontà senza badare troppo a come lo facevano.
Io sorrido sempre sotto i baffi perchè anche in questo si notano molte differenze: ad esempio domenica una Signora, in tenuta ginnica e guance arrossate, è riuscita a ordinare "Sette focacce salate"(tradotto: sette pezzi di focaccia liscia) un giovane con la polo dal colletto sollevato e gli occhiali a specchio voleva della "focaccia di rEcco" e altri che si domandavano cosa fosse la misteriosa "farinata".
Scrivo quindi di seguito un velocissimo vademecum del come si ordina e come si manga la focaccia da vero genovese. Noi ordiniamo quasi sempre un pezzo, o meglio un "tocco" o una "slerfa" (se la fame è tanta- grazie Nicolas!) "un euro" che ai tempi della lira era un "millino", dal bordo che -fidatevi- è la parte più buona in assoluto perchè un pò croccante e gustosa.
La focaccia si mangia principalmente fuori pasto, quasi mai a tavola o per lo meno non come companatico. In piedi, camminando, correndo, seduti, sdraitai...in spiaggia, in auto, sull'autobus, per strada..possibilmente mordicchiandola ordinatamente e facendola spuntare dalla carta oleosa che l'avvolge, aspettando di raggiungere il fondo e il godimento è garantito.
Inoltre la focaccia per essere buona -a mio modesto avviso- deve essere: non troppo alta perchè altrimenti diventa "pan focaccia", unta il giusto, fragrante quindi non spugnosa e con il bordo croccante.
E poi deve essere liscia cioè semplice al massimo con un pò di cipolla. Ora esistono rivisitazioni di ogni tipo e puoi mangiare focaccia a tutti i modi, ma io preferisco sempre la versione più semplice.

Di seguito ecco un elenco valido, che ho trovato su agrodolce.it, dove poter mangiare la migliore focaccia a Genova. Alcuni posti li conosco bene, altri meno e alcuni per niente. Ma fidiamoci!

http://www.agrodolce.it/2014/01/21/la-classifica-delle-10-focacce-migliori-genova/

Il mio posto preferito comunque resta il "Forno di Piazza Ragazzi" in Via Isonzo a Genova Sturla che è gestito da una giovane coppia affiatata che sforna focaccia, pane e dolci davvero buonissimi!Provare per credere!

https://plus.google.com/115611413946659633380/about?gl=it&hl=it

Enjoy!


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