mercoledì 15 ottobre 2014

GENOVA, di tutta la mia vita



Mi dispiace occupare il mio blog, che nasce volutamente con un'indole divertente, per parlare degli eventi tragici che hanno colpito la mia città. Ma una nota, anzi un ringraziamento, ci voleva.
Il ringraziamento speciale va ai miei concittadini, popolo volenteroso e fiero, che senza polemiche, bandiere o partiti è sceso in strada a spalare. Per lo più ragazzi ma anche persone di ogni età che generose hanno indossato guanti, stivali e imbracciato le pale ridando vita a una città sepolta.
I genovesi sono così, non parlano molto, ma si danno da fare e nel momento del bisogno ci sono sempre. Diventano solidali gli uni con gli altri e senza troppi piagnistei si rimboccano le maniche. Mugugnano si questo è vero, ma solo quando tutto va bene.
Così nel 1970, così nel 1992, nel 1993, così nel 2000, nel 2011 e ancora oggi.
Genova è ferita, ma tornerà bella, ancora più bella di prima, e noi genovesi continueremo ad amarla e odiarla come è giusto che sia.
Io vi ringrazio di tutto cuore e vi vorrei dire che vi sono stata vicina anche se lontana. E che non sono scesa a spalare solo perchè fisicamente impossibilitata, per una cosa bella, ma che comunque mi ha impedito di fare quello che davvero avrei fatto senza pensare.
E'scesa per me mia sorella, con il suo corpicino sottile e la sua una grande volontà, e con lei tanti tantissimi cari amici. 
Non c'è bisogno di dirti di rialzarti Genova perchè già ti sei rialzata.
E ancora grazie Angeli del fango, Angeli di Genova.

"Genova mia città intera.
Geranio. Polveriera.

Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.

Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.

Genova verticale,
vertigine, aria scale.

Genova nera e bianca.
Cacumine. Distanza.

Genova dove non vivo,
mio nome, sostantivo.

Genova mio rimario.
Puerizia. Sillabario.

Genova mia tradita,
rimorso di tutta la vita.

Genova in comitiva.
Giubilo. Anima viva.

Genova in solitudine,
straducole, ebrietudine.

Genova di limone.
Di specchio. Di cannone.

Genova da intravedere,
mattoni, ghiaia, scogliere.

Genova grigia e celeste.
Ragazze. Bottiglie. Ceste.

Genova di tufo e sole,
rincorse, sassaiole.

Genova tutta tetto.
Macerie. Castelletto.

Genova d'aerei fatti,
Albaro, Borgoratti.

Genova che mi struggi.
Intestini. Caruggi.

Genova e così sia,
mare in un'osteria.

Genova illividita.
Inverno nelle dita.

Genova mercantile,
industriale, civile.

Genova d'uomini destri.
Ansaldo. San Giorgio. Sestri.

Genova in banchina,
transatlantico, trina.
Genova tutta cantiere.
Bisagno. Belvedere.

Genova di canarino,
persiana verde, zecchino.

Genova di torri bianche.
Di lucri. Di palanche.

Genova in salamoia,
acqua morta di noia.

Genova di mala voce.
Mia delizia. Mia croce.

Genova d'Oregina,
lamiera, vento, brina.

Genova nome barbaro.
Campana. Montale, Sbarbaro.

Genova dei casamenti
lunghi, miei tormenti.

Genova di sentina.
Di lavatoio. Latrina.

Genova di petroliera,
struggimento, scogliera.

Genova di tramontana.
Di tanfo. Sottana.

Genova d'acquamarina,
area, turchina.

Genova di luci ladre.
Figlioli. Padre. Madre.

Genova vecchia e ragazza,
pazzia, vaso, terrazza.

Genova di Soziglia.
Cunicolo. Pollame. Trilia.

Genova d'aglio e di rose,
di Pré, di Fontane Masrose.

Genova di Caricamento.
Di Voltri. Di sgomento.

Genova dell'Acquasola,
dolcissima, usignuola.

Genova tutta colore.
Bandiera. Rimorchiatore.

Genova viva e diletta,
salino, orto, spalletta.

Genova di Barile.
Cattolica. Acqua d'Aprile.

Genova comunista,
bocciofila, tempista.
Genova di Corso Oddone.
Mareggiata. Spintone.

Genova di piovasco,
follia, Paganini, Magnasco.

Genova che non mi lascia.
Mia fidanzata. Bagascia.

Genova ch'è tutto dire,
sospiro da non finire.

Genova quarta corda.
Sirena che non si scorda.

Genova d'ascensore,
paterna, stretta al cuore.

Genova mio pettorale.
Mio falsetto. Crinale.

Genova illuminata,
notturna, umida, alzata.

Genova di mio fratello.
Cattedrale. Bordello.

Genova di violino,
di topo, di casino.

Genova di mia sorella.
Sospiro. Maris Stella.

Genova portuale,
cinese, gutturale.

Genova di Sottoripa.
Emporio. Sesso. Stipa.

Genova di Porta Soprana,
d'angelo e di puttana.

Genova di coltello.
Di pesce. Di mantello.

Genova di lampione
a gas, costernazione.

Genova di Raibetta.
Di Gatta Mora. Infetta.

Genova della Strega,
strapiombo che i denti allega.

Genova che non si dice.
Di barche. Di vernice.

Genova balneare,
d'urti da non scordare.

Genova di "Paolo & Lele".
Di scogli. Furibondo. Vele.

Genova di Villa Quartara,
dove l'amore s'impara.
Genova di caserma.
Di latteria. Di sperma.

Genova mia di Sturla,
che ancora nel sangue mi urla.

Genova d'argento e stagno.
Di zanzara. Di scagno.

Genova di magro fieno,
canile, Marassi, Staglieno.

Genova di grige mura.
Distretto. La paura.

Genova dell'entroterra,
sassi rossi, la guerra.

Genova di cose trite.
La morte. La nefrite.

Genova bianca e a vela,
speranza, tenda, tela.

Genova che si riscatta.
Tettoia. Azzurro. Latta.

Genova sempre umana,
presente, partigiana.

Genova della mia Rina.
Valtrebbia. Aria fina.

Genova paese di foglie
fresche, dove ho preso moglie.

Genova sempre nuova.
Vita che si ritrova.

Genova lunga e lontana,
patria della mia Silvana.

Genova palpitante.
Mio cuore. Mio brillante.

Genova mio domicilio,
dove m'è nato Attilio.

Genova dell'Acquaverde.
Mio padre che vi si perde.

Genova di singhiozzi,
mia madre, Via Bernardo Strozzi.

Genova di lamenti.
Enea. Bombardamenti.

Genova disperata,
invano da me implorata.

Genova della Spezia.
Infanzia che si screzia.

Genova di Livorno,
Partenza senza ritorno.

Genova di tutta la vita.
Mia litania infinita.

Genova di stocafisso
e di garofano, fisso
bersaglio dove inclina
la rondine: la rima."

 (Giorgio Caproni-Litania)