sabato 22 agosto 2015

Confessioni di una #mammaimperfetta: allattamento a richiesta, co-bedding e autosvezzamento


Sono sveglia dalle 5 (anzi 5 e un quarto per essere precisi) dopo l'ultima poppata non sono più riuscita a chiudere occhio e porca la miseria avrei tanto bisogno di dormire. Si la notte per noi è ancora faticosa perché il mio bimbo, di 7 mesi e due giorni, la notte si sveglia ancora. E per mangiare principalmente. E io allatto, si allatto ancora. E allatto a richiesta. Non sono una fanatica ma mi piace farlo e soprattutto piace ancora molto al mio Giovanni. Forse perche' come dice la mia amica Sara "il mio latte sa di focaccia" o quasi sicuramente perche' il mio bimbo non e'ancora pronto. Non giudico chi non lo fa ma porto rispetto per le scelte che ogni mamma prende per il suo bambino e per la "propria" serenità (fondamentale a mio avviso per il benessere generale di tutti). Fossimo tutte un po' più unite, sincere e solidali forse ogni scelta sarebbe meno difficile perché non ci sentiremo giudicate. Giudicate dalle altre mamme, dai parenti, dagli amici, dagli sconosciuti e perfino dai vicini di ombrellone. Ma dico io, ognuno ha davvero da dire la sua?
Noi facciamo allattamento a richiesta, co-bedding (si Giovanni attualmente dorme con noi, l'ho detto!) e stiamo iniziando il divezzamento con lo svezzamento naturale (o auto svezzamento) che non vuol dire dare tutto senza un senso ma ascoltare i bisogni del nostro bambino senza fretta, tabelle o pappine. Anche se sono sincera con le pappe un po'ci ho provato, condizionata dal vociare esterno e dalle insicurezze del primo figlio, ma poi complice il nostro pediatra e mio marito stiamo intraprendendo questa strada e Giovanni sembra rispondere bene a questa scelta. Che poi l'auto svezzamento non è una cosa da "genitori alternativi" ma segue le nuove linee guida dell'OMS , è la strada più semplice per i bimbi allattati a richiesta (ma anche non allattati!) ed è diffuso nel resto d'Europa, molto in uso nei paesi nordici. Con l'auto svezzamento si educa il bambino a mangiare sano ma anche tutta la famiglia. Ogni pasto è condiviso e vissuto in armonia. Non male come principio. E cosi Giovanni sta assaggiando e sperimentando sapori che in fondo già conosce perché assaporati attraverso il liquido ammiotico e il mio latte.
L'altro giorno ad esempio (lo sto dicendo a tutti) si è pappato 6 gnocchi al pesto, e ne avrebbe voluti ancora. Ha il pesto nel DNA, che devo dire! Tata Lucia cosi come la sua generazione mi metterebbe al rogo ma non importa ogni mamma segue l'istinto e per fortuna i più recenti studi hanno capito (come se ci volessero degli studi) che il benessere del neonato dipende dal benessere fisico e mentale della mamma principalmente e dei genitori più in generale. Una volta era tutto più stressante perché la povera puerpera, già affaticata e stanca dal parto e dalla nuova vita, doveva sottostare a regole rigide, tabelle, orari e quantità. Ora forse ci hanno reso la vita un po' più semplice. Deve solo cambiare qualcosa a livello sociale (almeno in Italia) ma forse basterebbe soltanto tapparsi le orecchie o semplicemente non ascoltare. Avevo promesso che il mio blog non sarebbe diventato un blog per e di sole mamme e invece eccomi con una messa a nudo quasi completa del mio essere mamma oggi. Ma avevo bisogno di un piccolo sfogo fuori dal coro. Ringrazio Ornella di "mamma matta", un blog che adoro, che con questo post mi ha ispirata, la pagina FB dell'autosvezzamento (che con notizie, articoli e forum mi tiene sempre informata) il libro di Piermarini, la già nominata ostetrica Daniela e soprattutto mio marito che supporta e mi sopporta nei miei deliri di #mammaimperfetta.
                                          


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